La Valle dell’Aniene è uno dei luoghi più affascinanti del Lazio: uno scenario montuoso e selvaggio che si alterna ad ampie vallate e dolci altipiani. Qui le acque dell’omonimo fiume hanno un ruolo cruciale nel delineare sia il paesaggio che la storia di questi luoghi, specie a partire dal IV sec. a.C., quando l’Aniene diverrà vitale per il rifornimento idrico di Roma.
Ma l’acqua affascina da sempre l’estetica umana, che ne vede uno strumento di abbellimento, espressione di una voluptas senza né luogo né tempo. All’acqua furono ispirate anche le residenze che gli imperatori vollero costruirsi nella Valle, sia per i suoi suggestivi scenari che, più prosaicamente, per manifestare in modo tangibile, con la frequentazione di quei luoghi, il presidio imperiale su un’area da cui dipendeva gran parte del rifornimento idrico. Prima fra tutte quella di Nerone (54 - 68 d.C.), sospesa tra le due sponde del fiume Aniene, incastonata in una valle impervia e selvaggia, attorniata da tre laghi artificiali, in una suggestiva fusione tra paesaggio naturale e umano degna di un imperatore “smanioso di cose impossibili”. Le rovine di questa straordinaria villa, che resistette al fiume per 1300 anni (le dighe e i rispettivi bacini crollarono tutti nel medioevo), presso cui San Benedetto fondò il suo primo eremo, si trovano nei pressi del Monastero di Santa Scolastica – Subiaco (RM). Qualche anno più tardi Traiano fece costruire la propria nel verde lussureggiante degli Altipiani di Arcinazzo, circondata da un paesaggio montano aspro e ricco di fauna, dove praticare l’otium e la venatio.
In tutte queste residenze straordinarie l’acqua decorava gli ambienti e il paesaggio, avvolgeva le aule triclinari, dove le scenografie degli ornamenti acquatici e i riflessi dei rivoli d’acqua circondavano i commensali, abbelliva i giardini, simulava cascate e zampillava copiosa dai ninfei. E ogni goccia di quell’acqua così mirabilmente controllata nel suo incessante fluire mostrava a tutti la grandezza di Roma che di quell’acqua ne faceva utilitas e voluptas. Ancora oggi gli acquedotti e le ville imperiali della Valle dell’Aniene sono testimonianza di quella potenza e di quel rapporto inscindibile che la città eterna ebbe con questi luoghi.