I pavimenti in opus sectile della Villa di Traiano
Il blocco principale della villa si sviluppa attorno al triclinio (II), il cui pavimento era rivestito da un sectile composto da grandi lastre rettangolari in marmo africano listate in giallo antico. Ai lati, due ambienti in particolare (X e XVIII) erano caratterizzati da decorazioni sontuose (marmi, stucchi dorati e intonaco dipinto). Uno dei due (XVIII) conserva tracce di una pavimentazione in sectile a grande modulo a schema quadrato-reticolare che prevedeva l’impiego promiscuo di pavonazzetto, giallo antico, porfido rosso e verde, abbinamento cromatico che costituiva la cosiddetta “quadricromia neroniana”. Sempre nel settore settentrionale della villa correva un piccolo corridoio attraverso al quale si giungeva all’ambiente XXV, che ha restituito una straordinaria pavimentazione in sectile rimasta sorprendentemente intatta nonostante le prolungate spoliazioni che la villa ha subito nel tempo. La composizione è basata su una complessa fusione di moduli geometrici che richiamano l’abbinamento della “quadricromia neroniana”. Anche le pareti di questo particolare ambiente erano interamente rivestite di incrustationes marmoree, recuperate ed esposte all’interno del Museo Civico Archeologico di Arcinazzo Romano “Villa di Traiano”. A causa delle particolari condizioni climatiche la pavimentazione dell’ambiente XXV viene interrata per tutto l’inverno ed è visibile esclusivamente nel periodo estivo. A sud del triclinio attraverso un piccolo corridoio (IV), con sectile in portasanta, palombino e pavonazzetto, giungeva in una piccola stanza appartata (XVI) che ha restituito ampie porzioni di decorazione pittoriche crollate nei secoli al di sopra di un bellissimo pavimento composto da moduli in marmo bianco (pario) e listelli di porfido verde.